di Antonio G. Tucci
con Alberta Cipriani
scena Antonella Spelozzo/CHIEDISCENA
costume B-ATELIER Ortona
light designer Tea Primiterra
regia Antonio G. Tucci
“Erede della memoria è colui che ascolta.”
Liliana Segre
Liliana Segre ha otto anni quando, nel 1938, le leggi razziali fasciste si abbattono con violenza su di lei e sulla sua famiglia. Discriminata come “alunna di razza ebraica”, viene espulsa da scuola e a poco a poco il suo mondo si sgretola: diventa “invisibile” agli occhi delle sue amiche, è costretta a nascondersi e a fuggire fino al drammatico arresto sul confine svizzero che aprirà a lei e al suo papà i cancelli di Auschwitz. Dal lager ritornerà sola, ragazzina orfana tra le macerie di una Milano appena uscita dalla guerra, in un Paese che non ha nessuna voglia di ricordare il recente passato né di ascoltarla. Dopo trent’anni di silenzio, una drammatica depressione la costringe a fare i conti con la sua storia e la sua identità ebraica a lungo rimossa. “Scegliere di raccontare è stato come accogliere nella mia vita la delusione che avevo cercato di dimenticare di quella bambina di otto anni espulsa dal suo mondo. E con lei il mio essere ebrea”.
Abbiamo ascoltato le testimonianze della signora Segre incontrandola nella sua casa milanese e abbiamo letto i suoi libri, in particolare “La memoria rende liberi” e “Fino a quando la mia stella brillerà”. Ciò ci ha convinti quanto sia importante e anche necessario portare in scena i suoi racconti: la tragedia della Shoah ma anche le conseguenze delle leggi razziali in Italia, spesso sottaciute. Oggi si vanno sempre più diffondendo forme di razzismo, di intolleranza e di violenza verso i “diversi”, di cancellazione umana, alimentate oltretutto da situazioni di disagio sul mercato del lavoro e dai fenomeni migratori verso l’Europa: da un momento all’altro possono aprire la via a nuove tragedie. La memoria della Shoah può servire a favorire iniziative per reagire ai massacri del nostro tempo. Lo spettacolo raccoglie le memorie, dalla sua viva voce, di una testimone d’eccezione in una narrazione cruda e commovente, ripercorrendo la sua infanzia, il
rapporto con l’adorato papà Alberto, le persecuzioni razziali, il lager, la vita libera e la gioia ritrovata grazie all’amore del marito Alfredo e ai tre figli.
Un lavoro teatrale per offrire ai giovani l’opportunità di non dimenticare la tragedia della Shoah, definita dal premio Nobel Elie Wiesel come “La più grande tragedia della storia”.
Liberamente tratto da:
“La memoria rende liberi” di Enrico Mentana e Liliana Segre. Rizzoli
“Fino a quando la mia stella brillerà” di Liliana Segre con Daniela Palumbo. Edizioni Piemme
Spettacolo selezionato per la finale della XIX edizione
del “Festival Teatrale di Resistenza” / Premio Museo Cervi – Teatro per la Memoria 2020
Alberta Cipriani
Alberta Cipriani è nata ad Ortona, in Abruzzo, nel 1993.
Fin da bambina ha affiancato lo studio del pianoforte, del canto e della teoria musicale a quello della recitazione e nel 2015 si è diplomata come attrice presso l’accademia Eutheca – European Union Academy of Theatre and Cinema di Roma dove ha conseguito il titolo britannico Bachelor of Arts (Hons) in Acting conferito dall’Università del Galles.
Prosegue attivamente nella sua formazione partecipando a seminari di canto, voce, recitazione con numerosi insegnanti, registi e maestri tra i quali César Brie, Jurij Alschitz, Anatolij Vassiliev (Teatro di Mosca), Valentino Villa, Grant Kretchik (Pace School of Performing Arts, New York), Marco Cavalcoli (Compagnia Fanny & Alexander), Craig Peritz (Living Theatre), Alessio Bergamo, Iben Nagel Rasmussen e Jan Ferslev (Odin Teatret).
Negli ultimi anni è stata in scena come cantante e attrice in diverse produzioni teatrali e musical in tournée nazionali come “Nunsense – Le amiche di Maria” diretto da Fabrizio Angelini / Compagnia dell’Alba (spettacolo premiato come miglior musical off negli Italian Musical Award 2016), “Le Bal” e “Non si uccidono così anche i cavalli?”, entrambi diretti da Giancarlo Fares.
Finalista Premio Hystrio alla Vocazione 2019, è stata recentemente impegnata nel monologo “Segre. Come il fiume” scritto e diretto da Antonio Tucci (Teatro del Krak), spettacolo selezionato per la finale della XIX edizione del “Festival Teatrale di Resistenza” / Premio Museo Cervi – Teatro per la Memoria 2020.
TRAILER
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Messaggio della Sen. Liliana Segre
prima della replica al Teatro di Marmirolo – Mantova
del 2 dicembre 2022
Recensione di Mario Bianchi su Eolo
Recensione su Il Sole 24 Ore
Recensione su La Repubblica
Recensione su ARTISTSANDBANDS
Articolo su Piazza Rossetti / Vasto
Articolo su VastoWeb / Vasto
Articolo su EkuoNews / Teramo
da “Il Cannocchiale”
periodico del Liceo Scientifico Statale
“Galileo Galilei” di Lanciano (CH)
“SEGRE. Come il fiume”
Quando vai a teatro e studi la Storia
di Elisabetta Monetti